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UNIONE FANTI D'ITALIA
Codice Fiscale: 95156600249
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ANCR SEZIONE PIANEZZE – FEDERAZIONE DI VICENZA
10 maggio 2025 - Decimati Brigata Catanzaro – Monte Sprunk Altopiano di Asiago
Maggio 1916 durante la battaglia di Asiago una pagina triste e poco conosciuta della Grande Guerra che dovrebbe essere patrimonio condiviso.
Non spettò al tribunale di guerra decidere, ma alla “giustizia” sommaria, perpetrata per il timore dell’esonero dal comando, visto l’andamento della guerra.
In 12 vennero sorteggiati e passati per le armi per l’esempio ed i loro corpi furono gettati in una vicina forra profonda 80 metri favorendo così l’oblio su certi accadimenti.
il S. Tenente
Giovanni Romanelli
i Sergenti:
Celeste Tabaion
Angelo Losso
Ferdinando Catalano
i Caporali:
Giuseppe Fruci
Angelo Andreoni
Giuseppe Serio
i Soldati:
Gennaro Del Giorno
Antonio Rega
Felice Bruno
Giuseppe Cerruto
Bruno Lacopo
Il colmo è che questi stessi soldati contribuirono all’assegnazione della medaglia d’oro concessa dal Re Vittorio Emanuele III, al loro Reggimento (il 141°) per il valore dimostrato sul monte Mosciagh.
Negli anni successivi perfino le famiglie dei fucilati, nei loro paesi, subirono per anni ritorsioni e terra bruciata.
Dal convegno di Rovereto nel 2019 promosso da studiosi, ricercatori, accademici ed appassionati di storia, per focalizzare l’attenzione, lo studio e l’analisi dei fatti riguardanti le fucilazioni con decimazione avvenute in seno all’esercito italiano durante la Grande Guerra, sono emerse alcune considerazioni.
Innanzi tutto il numero, approssimativo, di morti causati da tale pratica: circa 1200 soldati, di cui 800 da esecuzioni con processo e gli altri 400 senza processo ( esecuzioni sommarie ).
Cosa non sappiamo :
1) le storie individuali dei combattenti
2) la loro estrazione sociale, le loro famiglie
3) nulla o poco della composizione delle giurie
4) se erano recidivi e quante punizioni avevano ricevuto in precedenza
5) il Governo dell’epoca era al corrente ? e la società come si espresse ?
ecco, tutte domande che meriterebbero di avere una risposta.
Riporto il discorso del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella invitato al convegno:
«Un Paese dalle solide radici come l’Italia non deve avere il timore di guardare con coraggio anche alle pagine più buie e controverse della propria storia recente. Ricordare e capire non vuol dire necessariamente assolvere o giustificare.
La memoria di quei mille e più italiani uccisi dai plotoni di esecuzione interpella oggi la nostra coscienza di uomini liberi e il nostro senso di umanità».
Dal 2017 veniamo una volta all’anno a ricordare questi giovani soldati.
I primi anni pulivamo la croce ed il terreno circostante, posavamo un mazzo di fiori ed al suono dell’Inno d’Italia e del silenzio rendevamo omaggio ai caduti.
Nel 2021 dopo i risultati del Congresso di Rovereto abbiamo posto una targa con il documento del Sottosegretario alla Difesa che definiva la riabilitazione di questi soldati.
Quest’anno all’arrivo per la sistemazione del sito abbiamo avuto la grande sorpresa di vedere dei residuati bellici raccolti dagli escursionisti e deposti davanti alla croce come usanza per rendere omaggio.
Devo dire che la cosa mi ha commosso e mi ha fatto capire una volta di più come la conoscenza delle cose, la pubblicazione di storie a molti sconosciute tocchi l’animo delle persone sensibili.
Era una croce abbandonata con dei nomi di soldati dei quali non si conosceva la storia, ora è patrimonio condiviso di chi passa e legge comprendendo quanto la guerra possa essere crudele e dolorosa.
Quest’anno abbiamo avuto la presenza del gruppo speleologi di Marostica e la speleologa Valentina Tiberi che ci ha illustrato il contenuto della forra dove si presume riposino, sotto cumuli di immon dizia accumulata da anni di utilizzo improprio, i corpi dei poveri soldati.
E’ stata una giornata proficua per tanti nuovi presenti che non conoscevano questi aspetti storici volutamente tralasciati e che ci ha dato l’occasione di ricordare una volta di più il nostro amico e compagno di esperienza associativa Giuliano Pivotto con il quale ho condiviso anni di studio appassionato e di organizzazione incontri su questo e su altri argomenti storici.
Il Dott.Mario Saccà, ricercatore storico siciliano e fautore della sistemazione della croce a ricordo di questa triste storia ha voluto essere presente virtualmente inviandomi un suo pensiero che ho letto ai presenti e che è stato da tutti molto apprezzato e che ora ripropongo virgolettato :
“Ringrazio la sezione ANCR di Pianezze per le manifestazioni annuali in memoria dei decimati della Brigata Catanzaro.
Lo faccio col cuore, con gli stessi sentimenti ed emozioni che per circa 5 anni mi hanno fatto percorrere sentieri di guerra, archivi e siti sulle tracce della Brigata, per dare un nome ed una storia alle vittime delle due decimazioni che subì sul Monte Sprunch il 28 Maggio 1916 ed a Santa Maria La longa il 16 Luglio del 1917, una data nella quale a Catanzaro si celebra la festa del patrono.
La letteratura precedente alla ricerca mancava di approfondimenti sul modo in cui si svolsero gli eventi , tant’è che si raccontava la decimazione come avvenuta sul Monte Mosciagh. Leggendo la sentenza che riguardò gli altri soldati denunciati al Tribunale Militare dal colonnello Thermes, a decimazione avvenuta per ordine verbale del gen Cadorna, dopo la battaglia per la riconquista dei cannoni conobbi i nomi delle vittime. La mia attenzione si accentrò su quello di Giuseppe Fruci, un cognome che mi era familiare perchè appartenente ad un amico vivente del Comune di Jacurso ( prov CZ). Mi recai sul posto ma non trovai tracce di Giuseppe. La fortuna mi aiutò e in occasione di una visita al Comune di Filadelfia (prov CZ) vidi iscritti quelle generalità sul monumento ai caduti. Sull’atto di morte consultato nei registi anagrafici di Filadelfia constatai che era deceduto alla “Busa di Monte Sprunch” che, rispetto al luogo della battaglia era sull’altro versante dell’ Altopiano di Asiago. Dopo diverse ricerche conobbi Maria Grazia Rigoni, purtroppo mancata qualche mese fa, e il marito Tino, entrambi appartenenti all’organizzazione dei volontari che curano le memorie della GG in Asiago, i quali non solo mi condussero alla Busa ma progettammo la croce da installare dove oggi si svolge la cerimonia che avete organizzato. La ricerca dovrà proseguire per sapere se in fondo alla voragine dello SprunK, come appresi da alcuni racconti, ci sono i resti dei corpi dei fucilati.
Oggi quella Croce e quel luogo, grazie a voi, è onorato dalla vostra sensibilità verso le vittime di una grande ingiustizia e riconferma e rafforza i sentimenti comuni di tutti noi che vogliamo mantenere unita l’ Italia e la storia di chi visse per realizzarla.
Grazie sempre e un caro saluto a Lei ed ai soci del suo sodalizio.”
Ringrazio tutti i presenti, i soci ANCR delle sezioni di Pianezze e la Presidente ANCR della sezione di Schio, i fanti della nuova associazione Unione fanti d’Italia, la sezione ANC di Marostica, il gruppo speleologico di Marostica, rappresentanti dell’ANGET e dei paracadutisti, il Gruppo ANMI di Bassano del Grappa e ringrazio anche chi è sempre stato presente nel passato e che questa volta per motivi personali ci è stato vicino con il pensiero.
Siamo partiti per questa missione che eravamo pochi “intimi” ora siamo una schiera di aderenti a varie associazioni a dimostrazione che la storia, bella o brutta che sia, va raccontata con obiettività di giudizio.
Grazie Giuliano per il tuo intelligente apporto, ti ricorderemo in ogni occasione.
Romolo Giannini ( Presidente sezione ANCR )
Giornata dei Ricordi
Vicenza, 2 Marzo 2025
Tempio di San Lorenzo
La Federazione di Vicenza dell'Associazione Combattenti e Reduci ha organizzato la tradizionale cerimonia "Giornata dei Ricordi" con la celebrazione della Santa Messa in suffragio dei Caduti per la Patria di tutte le guerre e di tutte le armi, e dei Caduti delle Forze dell’Ordine nella lotta contro il terrorismo e la delinquenza.
L' Unione Fanti d'Italia e' stata invitata alla manifestazione dal Consigliere dell'Associazione Combattenti e Reduci, Romolo Giannini.
Questo evento e' stato tenuto per la prima volta dall'Associazione Combattenti nel marzo 1977, al tempo si teneva nella Cattedrale di Vicenza e cosi' si e' continuato fino all'anno 1999.
A partire dall'anno 2000 tale ricorrenza e' stata spostata presso il Tempio di San Lorenzo.
Nel numero de "Il Combattente Vicentino" di 25 anni fa si legge:
"Una cerimonia senza tanti trionfalismi, ma nel contempo suggestiva, austera e dove la valenza del ricordo e dell'amicizia è stata predominante. L'annuale ritrovarsi, per tutti, ha rappresentato un costante punto di riferimento, dove sofferenze, privazioni, momenti delle vicissitudini trascorse hanno scalfito il cuore e l'anima di questi uomini [...] Molti hanno visto la morte in faccia, altri sono ritornati dai fronti di rispettiva appartenenza fortemente segnati nel proprio intimo. Eroi sconosciuti di mille battaglie superate con dignità, abnegazione e indicibili atti di altruismo. Diceva un Reduce dal fronte russo - sono ritornato perché gli altri sono ancora laggiù, rimasti a perenne guardia dei girasoli."
Come di consueto è stata letta la "Preghiera del Combattente" e sono stati ricordati i Combattenti e i Soci che ci hanno lasciato nello scorso anno.
A termine della Messa, il Presidente e i partecipanti tutti hanno reso omaggio ai Caduti con la deposizione di una corona d'alloro presso la lapide dedicata al Milite Ignoto.
A conclusione della cerimonia, nel chiostro del Tempio, è stato condiviso un momento conviviale davanti al buffet preparato dalla sezione di Rossano Veneto.
Una foto dei membri dell'Unione Fanti d'Italia e delle altre Associazioni intervenute, assieme alle autorita'.
Nella foto, in primo piano, a sinistra il presidente della Provincia di Vicenza, dott. Andrea Nardin, a destra il Presidente Nazionale della neo-nata Unione Fanti d'Italia, Eliodoro Zonta, di Cassola (VI), e la sig.ra Francesca Mantovani, membro onorario dell'Unione Fanti d'Italia con la tessera n. 2.